Una sentenza decisiva della CGT

È risaputo che quando si ereditano dei beni e delle proprietà e si accetta un testamento, si ereditano anche i debiti della persona che è venuta a mancare.  Per questo motivo le istituzioni sono solite rivolgersi ai figli delle persone decedute per saldare debiti contratti in vita; ma non è così automatico ricevere un’eredità dai propri genitori e dunque rispondere anche dei loro debiti. Lo dice la sentenza n. 9074/2024 depositala lo scorso 8 luglio dalla sezione 5 della CGT di I grado (Presidente relatore Costantino Ferrara). Si tratta del caso dell’avvocato M.G. che ha vinto un ricorso contro il Comune di Roma che chiedeva il saldo dell’IMU che la madre da poco scomparsa non aveva provveduto a pagare. Dagli atti depositati durante il processo, si è potuto apprendere che nel testamento, olografo e correttamente registrato, la signora indicava come erede universale di tutti i suoi beni, il fratello dell’avvocato e che l’avvocato stesso aveva firmato un documento in cui rinunciava a impugnare il testamento e accettava la decisione della madre. Si evince dunque che, anche se figlio della defunta, l’avvocato M.G. non è suo erede e non spetta a lui saldare i debiti della donna.  La sentenza ha sottolineato che la rinuncia alla proprietà dell’eredità, che comunque l’avvocato ha presentato, non ha alcuna validità in quanto l’uomo non è mai stato indicato come erede della defunta, per cui non c’era nulla a cui rinunciare ufficialmente. E non si può ritenere un erede della defunta, anche se la donna nel 2005 ha donato al figlio la nuda proprietà di alcuni beni. Conseguenza dei fatti e dei documenti presentati, è stata che il Comune di Roma non può esigere dall’avvocato il saldo dei debiti della madre, infatti la CGT ha accettato il ricorso dell’uomo e ha imposto all’Ente di risarcire le spese processuali. È importante, dunque, prima di esigere il pagamento di un debito, che si sappia con certezza chi è l’erede universale del debitore venuto a mancare.   

Costantino Ferrara

Vice Presidente

Corte di Giustizia Tributaria

Latina e Roma