Comportamenti da evitare

Negli ultimi anni il progresso ha portato ad un massiccio ricorso al cambio automatico per le auto (e in alcuni casi il cambio manuale è diventato un vero e proprio “optional”), ma coloro che amano (o sono costretti) a guidare in modalità manuale possono adottare una serie di comportamenti per mantenere in salute il proprio cambio. L’usura di alcuni componenti può verificarsi non solo con la senescenza della propria auto, ma anche per come essa viene guidata quotidianamente: uno di questi è proprio il cambio manuale e di conseguenza anche la frizione. Prima di capire perché alcuni comportamenti possono danneggiare il veicolo e comprometterne la sicurezza, è doveroso spiegare brevemente che cosa sono questi due componenti e il loro funzionamento.

TRASMISSIONE

La frizione e il cambio fanno parte di un insieme di organi meccanici che permettono di trasmettere il moto dell’albero motore, che trasforma la forza generata dalla combustione in movimento rotatorio, alle ruote. Per arrivare a queste ultime, questo movimento passa prima dalla frizione, poi dal cambio, dall’eventuale albero di trasmissione e infine dai semiassi: tutti questi elementi fanno parte della “trasmissione”.

CAMBIO

Il cambio manuale permette il controllo diretto delle marce e quindi sul veicolo. Da un lato coinvolge maggiormente il conducente nella dinamica di guida, certo può diventare “antipatico” in condizioni di traffico intenso. Se utilizzato correttamente, garantisce consumi più bassi. Esistono diverse soluzioni di cambio manuale: a cinque, sei o sette marce, ma il funzionamento è sempre lo stesso. Il cambio manuale è composto solitamente da due alberi: uno direttamente connesso all’albero motore, l’altro all’albero di trasmissione che arriva alle ruote. I due lavorano insieme grazie ad una serie di ingranaggi: ad ogni coppia di ingranaggi equivale una marcia. Il meccanismo del cambio serve ad adeguare la forza generata dal motore e il numero di giri di quest’ultimo in base alla condizione di guida in cui ci si trova. Pertanto, esso adatta la velocità in cui gira il motore alla velocità di cui hanno bisogno le ruote. Ogni marcia permette di sfruttare in modo diverso la potenza del motore: le marce basse forniscono la forza necessaria per accelerare o affrontare salite a una velocità ridotta, mentre le marce alte permettono di viaggiare a velocità più elevate con meno sforzo del motore. Quando si parte da fermi, il motore deve fornire un numero elevato di giri per permettere all’auto di iniziare il movimento in avanti, quindi più forza con meno velocità; al contrario, in una lunga tratta in autostrada, la forza necessaria diminuisce grazie all’inerzia che spinge il veicolo in avanti, ma con necessità di velocità di percorrenza più elevate. L’incastro tra i due ingranaggi avviene grazie ad un sincronizzatore, a sua volta ingranato tramite il selettore di marcia, elemento direttamente connesso alla leva del cambio. Tutti questi piccoli componenti sono soggetti a usura.

FRIZIONE

La frizione è l’anello di congiunzione tra il motore e il cambio: quando il pedale della frizione viene premuto, questo si separa e sconnette il rapporto diretto con il motore che smette di trasmettere il proprio moto al cambio. Si tratta di un disco composto da un materiale abrasivo e il suo scopo è quello di separare temporaneamente l’albero motore dall’albero primario del cambio, in modo da rendere l’innesto di marcia fluido e senza strappi. Trattandosi di un dispositivo in costante sollecitazione, è più soggetto ad usura prematura se non viene utilizzato in maniera corretta. Di seguito una breve rassegna sui comportamenti più comuni nella guida che possono essere dannosi per il cambio manuale:

-Tenere il piede appoggiato sulla frizione anche quando non si sta cambiando marcia: può causare un’usura prematura del disco della frizione, dato che questo rimane parzialmente innestato. Una volta innestata la marcia, pertanto, è bene spostare il piede sulla sinistra.

-Tenere appoggiata la mano sulla leva del cambio: i movimenti involontari della mano e/o una leggera pressione esercitata durante la percorrenza possono causare un’usura prematura dei componenti interni del cambio, come i sincronizzatori. Una volta cambiata la marcia, pertanto, è consigliato rimettere subito la mano sul volante anche per questioni di sicurezza. 

-Usare la frizione per mantenere l’auto ferma in salita: questo comportamento porta a un’usura accelerata della frizione. La manovra più corretta da fare è mettere in folle e attivare il freno a mano. Quando si deve ripartire si mette la prima e, durante il rilascio della frizione, disattivare il freno a mano. In questo modo si partirà senza che il veicolo torni indietro.

-Tenere la frizione e la prima innestate al semaforo o nelle lunghe soste: dal punto di vista della sicurezza per un neopatentato è una condotta corretta, ma in un’ottica di prevenzione è meglio mettere in folle una volta fermi per non stressare ulteriormente la frizione.

-Inserire la retromarcia in movimento è un’altra abitudine comune in quanto fa risparmiare del tempo durante la manovra, ma nel lungo periodo potrebbe risentirne tutta la trasmissione. Durante una manovra in cui bisogna utilizzare la retromarcia, è meglio aspettare che la macchina sia completamente ferma prima di innestare la prossima marcia (prima o retro che sia). 

-Ignorare il regime del motore: accelerare bruscamente o mantenere il motore a regimi troppo alti prima di cambiare marcia può causare un’usura eccessiva del motore e aumentare il consumo di carburante. È consigliabile cambiare marcia una volta raggiunto il numero di giri ottimale (diverso per ogni veicolo) senza andare troppo oltre. 

(D.R.)