La truffa dei chilometri scalati

Quando si acquista un’auto usata è molto facile incappare in frodi; tra queste un grande classico è certamente quello dell’alterazione del contachilometri. Di seguito ci sono una serie di consigli e dritte per evitare le truffe e scoprire se un veicolo ha subito delle modifiche al chilometraggio.

Un sesto delle vetture usate ha il chilometraggio falsato, ovvero il numero dei chilometri indicato è inferiore a quello reale. Le auto diesel hanno molte più probabilità di subire questo genere di frode perché, tendenzialmente, effettuano più chilometri. Gli addetti ai lavori affermano che almeno nel 40% dei casi c’è chi manomette il tachimetro: questa operazione è semplice e molto economica, ma gonfia il valore dell’auto venduta del 25% circa. Accorgersi che l’auto che si sta per acquistare è truccata non è facile, poiché ricostruirne con precisione la storia è quasi impossibile. Gli unici strumenti che ha in mano l’acquirente sono il libretto dei tagliandi e le fatture di riparazione, in modo da poter risalire allo storico del veicolo. Il controllo dei chilometri registrati in fase di revisione si effettua anche online dal Portale dell’Automobilista, tramite la targa dell’auto. Questo strumento è molto utile, ma non mette al riparo da eventuali truffe, in quanto si può fare lo “schilometraggio” ogni qualvolta si avvicina il momento di fare la revisione. Pertanto, per evitare la truffa è opportuno verificare accuratamente che le condizioni d’usura della macchina siano in linea con i chilometri indicati. Per farlo bisogna visionare il cambio, le pulsantiere, il volante, la plancia, le sedute, così come per la carrozzeria eventuali macchie di ruggine. Necessario anche controllare con cura il cruscotto per notare la presenza di graffi, ma anche eventuali segni di un assemblaggio imperfetto; anche questo potrebbe essere un indizio di un contachilometri manomesso. Bisogna controllare infine i pedali: in questo caso ci vuole un occhio più esperto, ma è facile capire se i pedali sono usurati ed il tachimetro riporta numeri bassi e incompatibili con quanto si sta osservando. Spesso salta all’occhio l’incongruenza tra il chilometraggio basso e le pessime condizioni dell’auto. Quando si sospetta una truffa del genere è consigliabile, ovviamente, cercare altre offerte; il rischio, infatti, è quello di girare su un’auto vecchia alla quale non è stata fatta la giusta manutenzione. 

Come capire se è stato alterato il chilometraggio di un veicolo?

Le auto con più chilometri scalati sono sicuramente quelle aziendali seminuove che di solito provengono da società di noleggio a lungo termine ed effettuano numerosi viaggi e spostamenti. Su questi veicoli l’alterazione dei chilometri avviene di solito nei primi 4 anni, ovvero prima di sottoporre l’auto alla revisione periodica. Precedentemente al controllo di legge, infatti, i chilometri dell’auto possono essere facilmente scalati. In questo caso conviene fare un controllo al Pubblico Registro Automobilistico (PRA), per avere un’idea della provenienza dell’auto e dei passaggi di proprietà che l’hanno interessata. Se si dovesse scoprire che il primo proprietario è stata una società di noleggio deve scattare il campanello di allarme. Bisogna fare attenzione anche alla documentazione mostrata dal venditore: i libretti di manutenzione o l’elenco dei tagliandi effettuati, nel tempo, possono essere contraffatti oppure falsificati. Inoltre, per scoprire se stiamo subendo una truffa ci sono diversi strumenti professionali: 

DIOGENE: dispositivo in grado di leggere il chilometraggio reale di un veicolo, evidenziando eventuali alterazioni apportate al contachilometri.

CARFAX: attraverso il numero di targa dell’auto, o del telaio, dà accesso a una banca dati internazionale che consente di vedere in pochi minuti tutte le informazioni principali che riguardano l’auto che si desidera comprare.

Cosa dice la legge

Manomettere i chilometri, secondo la sentenza n° 38085 del 17 settembre 2013, è riconosciuto come reato di truffa perché, da un lato il venditore ne trae un tornaconto economico illecito, dall’altro mette a repentaglio l’incolumità dell’acquirente. Per tale ragione, viene sanzionato dal codice penale. Oltre ai rischi che derivano dalla denuncia penale, chi si presta alla vendita di vetture con tachimetri manomessi, incorre in sanzioni economiche pesanti indette dall’agenzia garante della concorrenza e del mercato: le multe possono raggiungere anche i 250mila euro. 

In tali situazioni, pertanto, essere prudenti e scrupolosi può consentire di scoprire eventuali tentativi di manomissioni del veicolo ed evitare di incorrere in scomode sorprese.

(D.R.)