Diverse le novità attese per il 2024: dalla patente digitale, passando per la possibilità di conseguimento a 17 anni ed il cambio delle limitazioni di potenza per i neopatentati. Con l’obiettivo di ridurre notevolmente i sinistri e le vittime entro il 2050 (e nell’immediato accelerare anche il processo di digitalizzazione dei documenti), l’UE ha messo in campo una serie di iniziative che fanno parte di un pacchetto più ampio per la sicurezza stradale e non solo. Andiamo a vedere nello specifico quali sono.

Patente digitale

In linea con le direttive parlamentari, la patente cartacea o fisica potrebbe essere affiancata da una versione digitale: la misura è ancora in una fase di sperimentazione come lo sviluppo del cosiddetto IT Wallet (il portafoglio digitale). Gli utenti potranno accedere alla propria patente dall’app IO, che offre i servizi di numerose amministrazioni pubbliche, utilizzando lo Spid o la carta d’identità elettronica. A questa digitalizzazione segue quella del certificato di circolazione e di proprietà, già implementata con il nuovo Documento Unico di Circolazione e Proprietà. Inoltre, un servizio di avviso informerà gli utenti sulla scadenza dei documenti, incoraggiando un rinnovo tempestivo per evitare multe e sanzioni. Nei prossimi mesi, pertanto, potrebbe essere introdotto un sistema definitivo di documenti digitali per tutti i cittadini italiani. La patente digitale, che sarà disponibile sullo smartphone, promette di ridurre il rischio di perdita, furto e falsificazione. La versione cartacea rimarrà disponibile, per coloro che lo vorranno, fino alla sua scadenza. Parallelamente, il Parlamento UE sta lavorando su una direttiva per rendere efficace il ritiro della patente in tutti i Paesi membri dell’UE, non solo nel luogo dell’infrazione. Questo provvedimento, che ha ricevuto ampio consenso, ha il fine di garantire che chi commette gravi infrazioni stradali affronti le conseguenze in tutta l’UE. L’obiettivo è prevenire l’impunità per reati gravi commessi in uno Stato membro diverso da quello di rilascio della patente.

Neopatentati: cambiano i limiti di potenza

Rispetto alla legislazione attuale, si alzano i limiti, ma restano validi per tre anni e non più solo per il primo. L’emendamento approvato nel nuovo Codice della strada, che entrerà in vigore una volta ottenuto il via libera del Parlamento, prevede che ai titolari di patente B, per i primi tre anni dopo il rilascio, non sia consentita la guida di veicoli aventi potenza specifica riferita alla tara superiore a 75 kW (102 Cv) per tonnellata. Nel caso degli autoveicoli, anche elettrici o ibridi, si applica un’ulteriore restrizione alla potenza massima, che non deve superare i 105 kW (143 Cv). Il testo in vigore finora prevedeva la limitazione solo per il primo anno di patente, con una potenza massima consentita di 70 kW (95 Cv) e una potenza specifica relativa alla tara di 55 kW/tonnellata (75 Cv). Quest’ultima sale a 65 kW/tonnellata (88 Cv) per le vetture elettriche o ibride plug-in, che sono inoltre escluse dal limite di potenza massima. Va detto che tali limitazioni non si applicano se accanto a chi guida si trova una persona con la patente conseguita da oltre dieci anni. Sono invariati, infine, i limiti di velocità per neopatentati, validi sempre per i primi tre anni: 90 km/h sulle strade extraurbane principali e 100 km/h in autostrada

Le proposte: patente a 17 anni

Tra le novità che più saltano all’occhio c’è il conseguimento della patente a partire dai 17 anni di età, sia per auto che per camion, se accompagnati da un conducente esperto. Inoltre, si consentirà ai diciottenni, se muniti di certificato di idoneità professionale, di guidare camion o autobus col limite massimo di 16 passeggeri. Il tutto fa parte di una prima bozza, che dovrà seguire la consueta procedura di approvazione delle leggi a livello europeo. Una delle proposte che invece non è stata approvata è la riduzione di validità della patente di guida per gli anziani, al fine di continuare a garantire loro la libertà di circolazione.

Sospensione breve della patente

Prende forma anche il Codice della strada 2024, con restrizioni più severe verso chi usa il telefono mentre guida. Nasce infatti la sospensione breve della patente: da sette a quindici giorni per chi viene sorpreso alla guida con lo smartphone in mano e ha meno di 20 punti sul documento di guida; nello specifico, da 11 a 19 punti la durata è di una settimana, da uno a nove punti è di due settimane. Questo numero viene raddoppiato qualora si causi un sinistro. Non sarà invece sospesa la patente per chi ha 20 o più punti. Nel nuovo testo le multe per chi usa il cellulare alla guida andranno da un minimo di 250 euro a un massimo di 1.000 euro (diminuisce l’importo originariamente previsto che, invece, prevedeva sanzioni da 422 euro a un massimo di 1.697 euro). Si allenta anche la stretta prevista sui recidivi: la multa passa da una forbice compresa tra 644 e 2.588 euro ad una forbice tra 350 e 1.400 euro. La sospensione breve della patente non richiederà alcuna autorizzazione da parte del prefetto, come avviene invece per quella da uno a tre mesi già presente nel Codice: sarà applicata immediatamente dalle forze dell’ordine, che conserveranno il documento fino alla fine del periodo. Questa stessa modalità di sospensione sarà applicata per altre violazioni gravi, come per esempio il superamento dei limiti di velocità da 10 fino a 40 km/h. 

(D.R.)