Novità in vista per automobilisti e motociclisti

Da diverso tempo la Commissione europea è al lavoro per la patente digitale che, oltre ad introdurre requisiti più stringenti in termini di sicurezza ed educazione stradale, permetterà ai 17enni di guidare. Le nuove direttive sulla patente europea digitale vogliono spingere i possessori di questo documento ad aggiornarsi costantemente, soprattutto per quel che riguarda un sistema di guida che riduca le emissioni. La patente di guida, pertanto, diventerà presto una realtà dematerializzata. Come quella attuale, sarà valida in tutta l’Unione Europea e consentirà di guidare anche ai minorenni di 17 anni, ma alla fine di un percorso formativo volto a migliorare la guida dei veicoli a emissione zero, l’utilizzo degli Adas (ovvero dispositivi tecnologicamente innovativi, studiati appositamente per garantire la sicurezza attiva e in particolare la prevenzione degli incidenti) ed in generale delle nuove tecnologie di bordo. Con la sua introduzione cambierà anche il modo di concepire ed interpretare la circolazione in quanto ci sarà molta attenzione alla convivenza stradale con bici, e-bike e monopattini elettrici e, contribuire così, a proiettare anche gli automobilisti verso un mondo sempre più orientato al green. Le modifiche al documento di guida fanno parte di un pacchetto di proposte presentato lo scorso marzo dalla Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio. Dopo le necessarie valutazioni, si procederà alla definitiva approvazione con eventuali modifiche. Tra i nodi da risolvere c’è l’accordo da trovare sulle specifiche tecniche riguardanti la stretta operatività, i sistemi di verifica e l’interfaccia con i sistemi nazionali. Una volta che gli Stati membri avranno integrato i sistemi informatici interni con le nuove direttive, si procederà al rilascio delle patenti di guida digitali.

Principali novità

La patente digitale renderà più semplici le procedure, disponibili online, per sostituire il documento di guida in caso di furto o smarrimento, per il rinnovo o per la conversione. Per gli automobilisti non europei, invece, sarà più semplice convertire la propria patente di guida con una valida nell’Unione europea. Un portale informatico garantirà l’accesso alle informazioni sulle norme di sicurezza stradale in vigore in ciascuno Stato membro e permetterà di pagare online eventuali multe. La Commissione, tra le altre cose, intende porre un argine all’impunità per chi commette infrazioni stradali all’estero: solo nel 2019, il 40% delle irregolarità commesse al di là dei nostri confini, non è stato punito o perché l’autore non è stato identificato o perché il pagamento della multa non è stato eseguito. Una vera piaga che la Commissione intende risolvere estendendo i rapporti di cooperazione tra le nazioni europee, ora limitati ai casi di eccesso di velocità e di guida in stato di ebbrezza, attraverso l’accesso ai registri nazionali delle patenti. Salvo modifiche, il contrasto internazionale delle infrazioni sarà esteso anche ad altre fattispecie come il mancato rispetto della distanza di sicurezza, sorpassi pericolosi, sosta pericolosa, attraversamento di linee bianche continue, guida contromano, mancato rispetto delle corsie di emergenza, guida di un veicolo sovraccarico.

Requisiti per guidare a 17 anni

I giovani al volante rappresentano l’8% di tutti gli automobilisti, mentre la guida accompagnata in Italia è stata introdotta nel 2012 con la riforma del Codice della strada. Tale riforma permette di guidare ai minorenni di 17 anni, in possesso della patente A1 per le moto e B1 per quadricicli: devono essere indicati tre accompagnatori adulti, con un’età massima di 60 anni, che abbiano conseguito la patente di guida da almeno dieci anni, mai sottoposta a sospensione negli ultimi cinque. Compiuti i 18 anni, l’aspirante patentato deve richiedere un nuovo foglio rosa e sostenere l’esame dopo un mese e un giorno. La nuova direttiva europea prevede tolleranza zero sulla guida in stato di ebbrezza visto che, secondo le statistiche, due incidenti mortali su cinque coinvolgono un conducente o un motociclista di età inferiore ai 30 anni. In generale, ci saranno regole più ferree con controlli più stringenti anche sull’idoneità medica. Si punterà, inoltre, ad introdurre le seguenti semplificazioni:

– esame a 17 anni e non dopo i 18; 

– non è necessaria la patente per la moto; 

– guida pratica di auto e camion con accompagnatori patentati da 5 anni, dopo gli esami di teoria e di pratica; 

– guida in piena autonomia a 18 anni, anche come autista professionista (in quest’ultimo caso la direttiva europea prevede un periodo di prova di almeno due anni per i conducenti inesperti). 

La patente digitale e le nuove norme ad essa legate rappresentano una priorità, ma nonostante questo prima della sua realizzazione ci sono dei tempi tecnici da rispettare. Prima di tutto si deve raggiungere un accordo tra i differenti Stati sugli aspetti relativi alla sicurezza e alla verifica, poi le proposte dovranno essere sottoposte al voto del Parlamento europeo. Superata questa fase ci dovrà essere l’approvazione del Consiglio degli Stati membri: questo vuol dire che la patente digitale europea non arriverà prima di due anni, molto probabilmente tra il 2025 e il 2026. 

(D.R.)