L’aumento degli affitti brevi ha contribuito a far lievitare i prezzi degli immobili

Negli ultimi anni, il boom degli affitti brevi, favorito da piattaforme come Airbnb e Vrbo, ha trasformato il mercato immobiliare, specialmente nelle città turistiche e nelle aree metropolitane. Molti proprietari hanno colto l’opportunità di ottenere guadagni superiori rispetto agli affitti tradizionali, approfittando della crescente domanda di soggiorni temporanei da parte di turisti e viaggiatori. Questo ha reso gli affitti brevi una scelta particolarmente attraente rispetto alla locazione a lungo termine. Tuttavia, questa evoluzione ha avuto un impatto profondo sul tessuto sociale ed economico delle città. L’aumento degli affitti brevi ha infatti contribuito a far lievitare i prezzi degli immobili, poiché molti investitori preferiscono acquistare proprietà per destinarle a questo tipo di affitto piuttosto che venderle o affittarle a lungo termine. Di conseguenza, per i residenti locali è diventato sempre più difficile trovare abitazioni a prezzi accessibili, una problematica che si manifesta in maniera acuta nelle destinazioni turistiche più ambite, come Roma, Venezia o Firenze.

Un altro effetto negativo riguarda la trasformazione dei quartieri. In molte città, l’afflusso di turisti ha accelerato il processo di gentrificazione, portando a una progressiva sostituzione dei residenti storici con attività commerciali e servizi mirati esclusivamente ai visitatori. Questo non solo impoverisce l’identità culturale dei quartieri, ma crea anche una frammentazione sociale, con comunità locali che vengono spinte sempre più verso le periferie. In parallelo, la riduzione dell’offerta di immobili per affitti a lungo termine ha generato squilibri nel mercato abitativo, aggravando la crisi degli alloggi in diverse città. Per questo motivo, molte amministrazioni locali hanno iniziato a introdurre normative più stringenti per limitare l’impatto degli affitti brevi. Tra le misure adottate figurano limiti alla durata degli affitti, l’obbligo di licenze specifiche e, in alcuni casi, il divieto di affittare per brevi periodi in determinate zone residenziali.

Nonostante queste criticità, gli affitti brevi hanno anche portato benefici economici. Hanno creato nuove opportunità di guadagno per piccoli proprietari e generato un indotto per l’economia locale, con un aumento di clienti per ristoranti, negozi e servizi legati al turismo. Inoltre, hanno favorito lo sviluppo di nuove professioni, come i gestori di proprietà e i servizi di pulizia specializzati.

In definitiva, il fenomeno degli affitti brevi rappresenta una trasformazione profonda del mercato immobiliare, con effetti sia positivi che negativi. La sfida per il futuro sarà trovare un equilibrio tra le opportunità economiche offerte da questo nuovo modello e la protezione delle comunità locali. Le amministrazioni dovranno lavorare per regolamentare il settore in modo da minimizzare gli effetti negativi, senza soffocare l’innovazione e i benefici economici che gli affitti brevi possono portare.

RUBRICA CURATA DA

Dott. Andrea Matera – Affiliato Toscano Latina