Caratteristiche, tipologia e modalità di smaltimento

Le batterie dei veicoli richiedono una certa attenzione ed è necessario capire quando e come sostituirle, che tipo di manutenzione effettuare ed a quali costi. Con l’avvento delle auto elettriche, inoltre, diversi nuovi aspetti necessitano di essere presi in considerazione.

Di fatto la batteria deve essere sostituita quando non fornisce più abbastanza energia per avviare il motore, quando mostra segni di deterioramento come un avviamento singhiozzante o fari che si affievoliscono. Inoltre, l’età della batteria è un altro fattore da considerare poiché di solito dura fra i tre e i cinque anni.

Tipologie e costi

Ci sono diversi tipi di batterie per auto, come quelle al piombo-acido che sono economiche e affidabili, ma hanno una durata limitata, o quelle agli ioni di litio, più costose, ma con una durata maggiore e più leggere. Sono state utilizzate in passato anche batterie al nichel-cadmio, ma sono state sostituite dalle batterie al piombo-acido e agli ioni di litio per il loro costo elevato e la loro tossicità. Infine, le batterie al polimero di litio sono simili alle batterie agli ioni di litio, ma più sottili e flessibili. Considerando che la scelta della batteria per l’auto dipende non solo dalla tipologia della stessa, ma anche dalle dimensioni per far sì che il nuovo modello entri senza problemi all’interno dell’alloggiamento, possiamo dedurre che una nuova batteria per l’auto ha un costo fra i 50 e 200 euro; se ci affidiamo ad un meccanico per l’installazione, dovremmo aggiungere il costo della manodopera, che può essere di ulteriori 50 o 100 euro.

Manutenzione

La sostituzione della batteria dell’auto non basta per garantire la massima durata e la massima efficienza. È importante fare attenzione a non lasciare il veicolo fermo per periodi prolungati, poiché ciò potrebbe scaricare completamente l’accumulatore e comprometterne la durata e l’efficienza. Inoltre, è consigliabile verificare che tutti gli accessori dell’auto siano spenti prima di spegnere completamente il motore, in modo da ridurre il carico sulla batteria durante la successiva riaccensione. Infine, è buona norma dare un’occhiata periodicamente sotto il cofano per assicurarsi che la batteria sia pulita e priva di corrosione.

Batterie auto elettriche

Nel caso di veicoli elettrici, l’usura della batteria è correlata al numero di cicli di carica e scarica che questa deve affrontare. I produttori ne danno una stima indicativa che si basa sulla percorrenza media che una batteria può assicurare con una carica completa, in questo modo calcolano che la batteria possa assicurare una certa percorrenza prima che le sue prestazioni di riducano in modo rilevante. Questa soglia di solito è fissata, a seconda del produttore, tra il 70% e l’80% della capacità effettiva iniziale. Sotto questo livello la batteria non è più considerata utilizzabile per alimentare un veicolo, anche se può essere riutilizzata come accumulatore statico per gruppi di continuità e impianti simili. La maggior parte delle batterie in commercio sono oggi garantite per 8 anni o 160.000 km, anche se qualche costruttore dà copertura di chilometraggi fino a 200.000 o 240.000 km sempre negli 8 anni. La batteria funziona sempre in corrente continua, sia quando si carica sia quando cede energia, anche se alcuni motori così come le fonti energetiche, a bassa potenza, tra cui gli impianti domestici, utilizzano corrente alternata. Per questo occorrono i cosiddetti “trasformatori” che convertono la corrente da continua ad alternata per alimentare dispositivi e motori, e al contrario da alternata a continua per caricare la batteria quando la fonte è a bassa potenza. I caricatori di bordo sulle auto, ma che fanno parte del sistema di ricarica, servono a questo. Se però la fonte è ad alta potenza in corrente continua, come le colonnine “fast” da 50 kW in poi, la ricarica è “diretta” e non passa per il caricatore/trasformatore.

Sicurezza

Essendo attraversati da corrente elettrica, i componenti della batteria tendono a scaldarsi, e in condizioni di intenso utilizzo o elevata potenza (come con le ricariche fast) si potrebbe rischiare un surriscaldamento. Per questo, le batterie sono raffreddate in vari modi, ad aria per i sistemi più semplici e a liquido per quelle più grandi e sofisticate. Il sistema di gestione termica però non provvede soltanto a raffreddare le batterie, ma anche a scaldarle se occorre. Questo non avviene soltanto in presenza di basse temperature esterne, ma anche in preparazione alla ricarica. Per questo, alcuni modelli dotati di connessione con la rete di ricarica e prenotazione della stessa, dialogano con il navigatore e provvedono a preriscaldare la batteria in modo che al momento della carica sia alla temperatura ideale. Questo rende la carica più efficiente e contribuisce a far durare di più la batteria.

Smaltimento

Smaltire correttamente la vecchia batteria, considerata un rifiuto speciale, significa consegnarla ai rivenditori o ai centri di raccolta autorizzati come previsto dalla normativa italiana. In alternativa, è possibile lasciarla al meccanico che si occupa della sostituzione: in questo caso, sarà compito suo assicurarsi di smaltire la vecchia batteria in modo sicuro e di riciclarne i materiali nel rispetto dell’ambiente.

Il problema dello smaltimento delle batterie è stato una delle preoccupazioni maggiori legate all’avvento dell’elettrificazione, perché molti componenti, dagli elettroliti ai metalli, erano considerati non recuperabili e altamente inquinanti. Tuttavia, con lo sviluppo di una specifica industria si è arrivati ad una soluzione: esistono, infatti, diverse procedure per recuperare oltre il 90% dei materiali delle batterie attraverso l’utilizzo di un trattamento termico-chimico che scalda la stessa batteria ad elevata temperatura, favorendo la perdita del litio. Va detto che tali processi sono sviluppati per lo più in Paesi come Germania, Belgio, Francia e risultano decisamente dispendiosi (circa 4,00 – 4,50 euro al kg). 

(D.R.)