Ragione alla contribuente

Quando si tratta di tasse e contenziosi a esse relativi bisogna sempre tenere a mente un principio essenziale: la Pubblica Amministrazione ha il dovere di ascoltare il cittadino, soprattutto quando è proprio l’ente a chiedere informazioni e documenti. Se il Comune ignora, senza alcuna spiegazione, i dati tecnici forniti da un contribuente ed esige comunque un pagamento, quel provvedimento è illegittimo. È quanto ha stabilito la Commissione Tributaria di I grado di Latina (presieduta dal giudice monocratico Costantino Ferrara), nella sentenza n. 464/2025, accogliendo il ricorso di una cittadina contro un avviso Tari che le chiedeva di pagare di più per un errore di calcolo fatto dall’ente. Il Comune di Latina aveva richiesto alla contribuente informazioni sull’immobile di sua proprietà – estensione, dati catastali, numero di componenti familiari – per aggiornare la posizione Tari. La donna aveva risposto puntualmente, allegando anche una dettagliata documentazione tecnica. Nonostante questo, il Comune ha emesso un accertamento ignorando completamente i dati ricevuti, e senza fornire alcuna motivazione in merito. Addirittura, nella ricostruzione fatta dall’ufficio, la superficie tassata è risultata essere di 284 mq contro i 185 mq effettivi, in un evidente errore dovuto alla confusione tra superficie catastale e superficie utile tassabile. La contribuente ha impugnato l’atto e il giudice tributario le ha dato ragione: l’accertamento è stato annullato per “errore di calcolo” e “violazione dei doveri di buona fede e correttezza”. Nella motivazione della sentenza, si sottolinea che l’amministrazione non solo non ha preso in considerazione i documenti tecnici prodotti, ma non ha neppure dato spiegazione del motivo per cui li ha ignorati. Una condotta inaccettabile, secondo il giudice, che ha definito l’atto “palesemente immotivato” e “in contrasto con il principio di lealtà nei confronti del contribuente”. La sentenza rappresenta un precedente importante: ribadisce che gli enti pubblici devono motivare ogni scostamento dai dati forniti dal cittadino, soprattutto quando questi sono precisi, documentati e sollecitati dallo stesso ente. È quindi fondamentale che i cittadini verifichino con attenzione i dati trasmessi agli enti, ma anche che le amministrazioni pubbliche li utilizzino correttamente e con trasparenza nel calcolo di tasse e sanzioni.

Costantino Ferrara

Vice Presidente

Corte di Giustizia Tributaria

Latina e Roma